giovedì 9 febbraio 2012

Le mie pentole cinesi


Pentola cinese piccola
   Ma come, proprio io, che sono contrario alla globalizzazione, che considero la politica industriale cinese non etica, ho comprato delle pentole cinesi? Possibile? Ebbene sì, mi sono fatto tentare, ma ho qualche scusante: prima di tutto sono qualitativamente buone, ed in secondo luogo penso che quella della terracotta sia una industria tradizionale in Cina. Inoltre non penso che i tratti di prodotti altamente industriali, né legati a multinazionali. E poi, ultimo ma non ultimo, il negozio di cinesi dove l'ho comprata, è uno dei pochi dove ti fanno sempre lo scontrino, ed è aperto ormai da tanti anni, segno evidente che le tasse le pagano.
   In ogni modo è delle mie pentole che volevo parlare, e non dei cinesi. Ne ho comprate due, una più piccola, di forma tradizionale, ma "al limite" per la cottura di mezzo chilo di fagioli secchi, e l'altra più simile alle nostre, di dimensioni maggiori. La prima, come già detto, è un po' troppo piccola per una famiglia di quattro persone, la seconda è perfetta.
   La forma, per entrambe, è abbastanza intrigante. Il coperchio è forato, in modo da consentire una agevole fuoriuscita del vapore,  la terracotta è di qualità e, a differenza delle nostre, è smaltata ma non vetrificata. Questo sarebbe certamente un problema volendo usare le pentole per diverse preparazioni ma non lo è nel mio caso, visto che le ho dedicate alla cottura dei legumi. Le istruzioni in cinese, tradotte dalla gentilissima proprietaria del negozio, specificano che, malgrado queste pentole vengano testate a 400 °C, è bene non adoperarle a secco. Io, per non saper nè leggere né scrivere, le uso interponendo, fra il fondo e la fiamma del fornello, una retina rompifiamma.
Pentola cinese grande
   Veniamo all'uso vero e proprio. Dopo averle, la prima volta, lavate accuratamente con acqua e sapone, ed averci preparato un soffritto che poi ho gettato, per "rodarle", le ho usate per ceci, fagioli e lenticchie, con risultati eccellenti. La cottura è graduale ed uniforme, il coperchio forato è molto pratico e la forma del bordo, che accoglie il coperchio in un incavo, è estremamente pratica per contenere l'eventuale fuoriuscita di liquidi durante la bollitura. Mentre il contenuto resta al piccolo bollore il manico del coperchio è caldo, ma non tanto da ustionarsi, anche se è preferibile manovrarlo con una presina, e lo stesso dicasi per il curioso manico allungato di quella più piccola e per i due manici della maggiore. L'inerzia termica di entrambe le pentole è molto elevata e questo, unito alla loro forma gradevole, rende possibile usarle anche per servire in tavola.
   Concludendo, si tratta di begli oggetti, di costo contenuto, che giustificano, per una volta, l'acquisto di prodotti cinesi.

2 commenti:

  1. spero tu abbia almeno controllato dall'etichetta, che non contengano piombo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come si scrive piombo in cinese?
      Scherzi a parte no, non l'ho controllato, ma non credo che lo scriverebbero comunque visto che la loro legislazione (e per quanto ne so neanche la nostra) lo prevede.
      Del resto la sola alternativa è quella della pentola in inox, visto che mi rifiuto di considerare l'alluminio antiaderente adatto per la bollitura, ed anche l'inox, se ci pensi, contiene cromo, nikel ed altro ancora. Non per niente le statistiche dicono che 1/3 di noi morirà di cancro, se smettiamo di mangiare (o mangiamo solo cose che non fanno male, cioè smettiamo di mangiare) probabilmente non ricadremo in quel terzo, ma in quella parte dei 2/3 restanti che comprende coloro che muoiono di fame.
      Ciao, Paolo.

      Elimina