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mercoledì 19 agosto 2015

A proposito di Alessandro Baricco

Che poi, se era così brutto, Tornatore e
Morricone stavano a prederci tempo no?
   Chissà perché, ci si potrebbe domandare, parlare di un autore e non dei suoi romanzi? Le risposte sono molteplici e, credo, tutte valide nel caso di Baricco: In primis perché Baricco, come autore, è talmente bersagliato da critiche, giustificate forse solo dall'antipatia che lui suscita come personaggio, che diventa impossibile parlare delle sue opere astraendosi dall'autore e, ancora, perché lui, Baricco, come stile è coerente, omogeneo, caratterizzato al punto che viene, estraendo alcune sue frasi dai suoi romanzi, da citarle chiedendo "ma secondo te, chi può aver scritto questa cosa", certi

domenica 25 marzo 2012

Notre dame de paris


Notre Dame de Paris
   Se nel 1830, Victor Hugo avesse potuto pensare che dal romanzo che stava scrivendo si sarebbe tratto un musical e se, specialmente, avesse potuto vederlo, probabilmente, ne sarebbe stato stupito. Notre Dame, nato come romanzo storico, è un drammone ottocentesco che ha, spesso, ispirato riduzioni cinematografiche e teatrali. Persino la Walt Disney, con il suo "Gobbo di Notre Dame", si è rifatta a questo romanzo, senza tuttavia riuscire neanche ad avvicinarsi vagamente al suo animo. Animo difficile da

domenica 26 febbraio 2012

Il gene egoista

Il gene egoista
   Vi ricordate di Mendel e di Darwin? Ereditarietà ed evoluzione della specie, le prime due chiavi per capire come ci si sia trovati ad avere i pollici opponibili ed a perdere, poco dopo, un paio di mani barattando due pollici con due alluci visto che, in fondo, non avendo l'uomo ancora inventato l'attak ed il modellismo, due mani erano più che sufficienti? Certo che ve li ricordate, li avete studiati a scuola e li avete accettati con un atto di fede, visto che le prove consistevano solo in un pugno di

martedì 14 febbraio 2012

Naomi Klein

No Logo e Shock Economy
   Parlare di globalizzazione e di multinazionali senza parlare di Naomi Klain, una delle più significative voci di divulgazione sull'argomento, sarebbe una imperdonabile leggerezza. Nata nel 1970 a Montreal, in Canada, Naomi Klein è una giornalista politicamente attiva in cause quali femminismo, antiglobalizzazione, movimenti per la pace e contro la colonizzazione finanziaria nei paesi poveri. Le sue opere più note sono i saggi "No logo" e "Shock economy", dei quali vorrei parlare brevemente.

giovedì 9 febbraio 2012

libri divertenti

   Isaac Asimov una volta disse che lui non scriveva libri umoristici perché non si può far ridere a metà e mantenere un alto livello di umorismo per più di una pagina è terribilmente difficile. In effetti capita spesso di trovare libri che vengono classificati come umoristici, anche scritti da personaggi famosi, che non fanno ridere o che fanno ridere solo la prima volta che li si legge, ma con amarezza e, spesso, sfruttando battute e doppi sensi triviali.
   Mi è capitato però di leggere alcuni libri umoristici perfetti, libri che non perdono il tono dalla prima all'ultima pagina e che si rileggono volentieri più e più volte. Siccome alcuni di questi libri sono ormai divenuti rari, reperibili solo sulle bancarelle dell'usato, probabilmente non li conoscono in tanti. Ecco, allora, la mia personale lista di libri divertenti, che spero si allungherà presto grazie ai commenti dei lettori.

venerdì 3 febbraio 2012

Fred Vargas VS Alicia Gimenez Bartlett

   Se si dovessero confrontare i libri della Vargas con quelli della Bartlett, ci si potrebbe facilmente trovare a pensare che non ci sono punti in comune fra le due scrittrici. Il personaggio principale della Bartlett, Petra Delicado, sempre accompagnata dal grasso viceispettore Fermin, non brilla per intuizione. Le sue indagini sono materiali, concrete, basate su solidi indizi, e si svolgono in una Barcellona altrettanto concreta. I colpevoli sono spinti da pulsioni chiare, quasi scontate, come ci si immagina che debba essere nella realtà. Il mondo costruito dalla Bartlett non è diverso da quello di tutti i giorni ed i personaggi di contorno, che non sono del resto parte importante della narrazione, sono uomini comuni, che passano quasi inosservati sotto i nostri occhi di lettori per ricomparire difficilmente in un romanzo successivo.