Multinazionali, globalizzazione ed ecologia

   Io non sono un No Global. Non mi ci vedo in piazza, con il passamontagna nero, ad urlare slogan e lanciare sanpietrini. Non sono neanche un attivista di Green Peace e, lo ammetto, alle volte ho persino comprato dei prodotti della Nestlè. Non sono niente di tutto questo perchè non mi piacciono gli estremisti, ma tuttavia ho riflettuto un po' su questi argomenti, ho girato un po' quello che una volta si chiamava il terzo mondo, ho lavorato per diverse industrie ed ho persino letto i libri di Naomi Klein. Alla fine, ho preso una posizione, non fosse altro che perchè ho dei figli e, credo, i figli vanno educati con l'esempio.
   Ecco allora alcune semplici considerazioni su questi argomenti, che possono servire come spunto di riflessione per cambiare, senza estremismi inutili, il proprio agire di tutti i giorni. Parliamo di:

5 commenti:

  1. Risposte
    1. Approvo in toto quello che dici sul post linkato, anche se non sono né un complottista né un No Global.
      Ciao, Paolo.

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    2. Ciao Paolo
      premesso che neanche io sono un "complottista" (perché "complottista" è chi il complotto lo compie mentre io, invece, da buon "teorico del complotto", cerco di comprenderli e non di compierli), beccati 'sti due post:
      Si scrive WTO... si legge NWO!! (Prima Parte)
      Si scrive WTO... si legge NWO!! (Seconda Parte)
      Ciaoo, Nyko

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    3. Interessanti, specialmente il secondo. Purtroppo la Monsanto ha un potere spaventoso, e purtroppo siamo noi che glie lo concediamo, alla Monsanto e, in linea generale, a tutte le aziende che agiscono in modo contrario all'etica o, più semplicemente, al nostro interesse, certe che nessuno farà mai niente di concreto per fermarle.
      In realtà può fare qualcosa http://sarmaivero.blogspot.it/2012/09/km-0.html ma per farlo occorre una volontà che il genere umano, di recente, non sembra più in grado di manifestare.
      Ciao, Paolo.

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