venerdì 6 luglio 2012

State buoni se potete

Foto dal WEB, mica ho tutti questi soldi io
   C'è una domanda che mi assilla: ma davvero qualcuno, lassù in mezzo ai geni che formano il nostro governo, crede veramente che limitando le transizioni in contanti si possano ostacolare le evasioni e la malavita? No perché io, l'altro giorno,
sono andato a comprare una nuova (nuova per modo di dire visto che era usata) auto e, prima di andare dal concessionario, mi sono dovuto far preparare dalla banca un bell'assegno circolare, procedura scomoda e, mi sembra, abbastanza vincolante visto che, se all'ultimo momento avessi deciso di non comprare la macchina che cosa me ne sarei poi fatto di un assegno intestato al concessionario? Insomma a me, che stavo effettuando una transazione perfettamente regolare, questa storia del non poter pagare in contanti ha creato dei problemi, ma non sono così convinto che ne avrebbe creati altrettanti ad un "cattivo".
   Quello che voglio dire è che se sono un evasore fiscale, o un delinquente che deve riciclare del denaro, sono già dall'altra parte della barricata e quindi perché mai dovrei preoccuparmi di rispettare la regola dei mille euro? Me lo vedo lo spacciatore che va dal suo fornitore e, per non commettere una infrazione fiscale, lo paga con un assegno circolare, realistico no? E lo stesso dicasi per il ricettatore che, con queste nuove regole, non saprà più come fare per pagare il ladro che gli porta la refurtiva. L'evasore, poi, sarà in terribili difficoltà. Non fatico ad immaginarmi il dentista che, dopo una cura, dice al suo cliente qualcosa tipo: "ti avrei fatto pagare un po' meno senza fattura, sai, ma purtroppo non posso accettare più di mille euro in contanti e così siamo costretti a fare le cose per bene". Ridicolo, semplicemente ridicolo. Il mio dentista, che per quanto ne so io non evade una lira, mi spiegava che ci sono clienti, danarosi ed ufficialmente non abbienti, con i quali deve discutere per fare la fattura. Loro non sanno come giustificare, essendo per l'appunto formalmente non abbienti, un esborso di qualche migliaia di euro per un impianto, e preferirebbero pagare in nero.
    Proprio l'altro giorno ero in banca ed una signora, che aveva bisogno diecimila euro in contanti, li ha tranquillamente prelevati. Quando il cassiere le ha chiesto, questa è la nuova prassi, cosa volesse farsene, la signora ha semplicemente detto che voleva dei contanti da spendere in ferie. Se poi con quei soldi ha veramente comprato ricordini e bomboloni in spiaggia o ha pagato il dentista che le ha fatto la protesi chi può dirlo? Non io e, sicuramente, neanche la finanza.
S. Filippo Neri
   Insomma, questa norma dei mille euro a me sembra completamente inutile, è come dire ai mafiosi "mi raccomando, non usate armi da fuoco che è reato" o ad un drogato "mica iniettarti quella roba che ti fa male sai". Lo "state buoni se potete" di S. Filippo Neri rivolto a dei delinquenti incalliti invece che a dei fanciulli innocente. E così torniamo a parlare di demagogia, perché provvedimenti di questo genere sono demagocici e, purtroppo, non si limitano a quello. Viviamo, rendiamocene conto, nella società dell'informazione. Ogni informazione, persino la più insignificante, è potere e controllo. Concedere a chi ci governa  tutto questo potere è un errore, ne hanno già fin troppo purtroppo (attenzione, non confondiamo chi ci governa, manica di lazzaroni autoproclamatisi capi e dei quali non riusciamo a liberarci in nessun modo con lo stato, mitica entità astratta della quale ho il massimo rispetto). Così, consentire a questa gente di avere un occhio sui nostri affari significa rinunciare ad un altro po' della sovranità che, teoricamente, avremmo sulla nostra persona.
   Perciò, anche se è più comodo usare la carta di credito o il bancomat, reimpadroniamoci dei contanti e paghiamo con quelli. Teniamo i soldi del mese in tasca o in casa, come si faceva una volta, e paghiamo in moneta frusciante, operazione che ha il notevole vantaggio di aumentare il nostro controllo sulla spesa rispetto a quello che avremmo usando le carte.
   Avete notato che, se siamo lavoratori dipendenti, raramente abbiamo occasione di toccare banconote da più di cinquanta euro? Ma come, cinquanta euro, centomila delle vecchie lire, con la svalutazione attuale hanno un potere d'acquisto paragonabile a ventimila lire di una volta, come a dire che le vecchie centomila, taglio che si usava frequentemente, varrebbero qualcosa tipo 250 euro, ed il massimo taglio che ci capita in mano è 50 euro? Non è un dato significativo questo? Perché mai diamo tutto questo potere alle banche ed a chi ci governa?
   Andiamo in banca, facciamoci dare una banconota da 500 euro (potere di acquisto 200 mila lire di una volta) ed USIAMOLA, facciamo vedere che siamo ancora noi i padroni del nostro denaro, che il denaro è un bene fungibile e che, fino a che non commettiamo reati, nessuno ha il diritto di venire a vedere come, dove e quando lo spendiamo.
   E per finire, a proposito della tracciabilità del denaro, un piccolo aneddoto: Qualche giorno fa, a mio suocero, che è in pensione, rubano la carta del banco posta. A prescindere dal fatto che, a differenza di quanto succede con il bancomat, se ti rubano la tessera del banco posta e ti svuotano il conto dopo sono tutti fatti tuoi, in ogni modo, non appena accortosi della cosa e bloccato il conto, il malcapitato si fa stampare un resoconto delle operazioni effettuate. C'erano un paio di acquisti, per importi minimi, ed una ricarica di una carta postale per diverse centinaia di euro. Quando mi mostra l'estratto conto penso, bé, le carte postali sono nominative, sono proprio dei salami questi ladri, così si beccano subito, ed invece no, perché le carte postali sono nominative ma è universalmente noto ed accettato dalle poste e dalla polizia che vengano cedute in vece del denaro contante e così, spesso, una carta intestata a Tizio, dopo essere passata fra le mani di Caio e di Sempronio, diventa di Mevio e, tutto questo, senza nessuna forma di controllo. E così, a causa di una incapacità delle stesse poste di gestire le carte da loro emesse secondo il regolamento da loro stilato, il povero utente si ritrova, come si dice, cornuto e mazziato. 
   Ultime notizie, devo correggermi: dopo lunga e penosa malattia a mio suocero le poste hanno restituito i soldi. Evidentemente, se vogliono competere con le banche, sono costretti ad adeguarsi ai loro standard, meglio così.

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