martedì 17 luglio 2012

Jon Lord, "Perfect stranger" ed i Deep Purple

   Ci sono dischi dei quali ti innamori al primo ascolto e così è stato per questo CD de Deep Purple. Premetto che non sono mai stato un appassionato di questo gruppo e così, malgrado ascoltando fra amici mi fosse capitato di sentire più o meno tutto quello che avevano prodotto, in casa avevo solo un loro LP, Made in Japan, disco che non poteva mancare ma che, in tutta sincerità non adoravo. Perciò, quando un giorno per caso mi capitò di sentirlo nel bar della caserma (ero militare allora) riconoscendo il sound ma non i brani chiesi al soldato addetto ai caffè di cosa si trattasse e questo mi biascicò qualche incomprensibile parola con accento bergamasco in mezzo alle quali mi parve di distinguere Deep Purple, ma non mi
sembrava possibile. Sì c'era un po' del loro sound, ma c'era anche una forza, in quei brani, a loro precedentemente sconosciuta.
   Quando, al mio sguardo interrogativo, il soldato mi mostrò la copertina, potei realizzare che sì, si trattava proprio dei Deep Purple e che no, Perfect Stranger, quel disco, non lo conoscevo. Ne seguì una conversazione delirante, provateci voi a parlare  di musica con un contadino bergamasco che non conosce l'italiano, al termine della quale io avevo 15000 lire in meno in tasca ed un CD con la custodia rotta in mano, lo stesso che ancor oggi ogni tanto ascolto capacitandomi a fatica del fatto che un gruppo ormai frantumato, si erano sciolti nel 77, abbia potuto non solo ricostituirsi  nell'84, ma esordire con un album di quel calibro, il migliore, a mio parere, di tutta la loro produzione.
   Ebbene, il caso ha voluto che oggi, dopo aver ascoltato questo disco, in macchina, mentre accompagnavo mio figlio dal maestro di batteria, non appena rientrato in ufficio abbia scoperto che Jon Lord, l'anima classica del gruppo, è deceduto a 71 anni per una embolia polmonare. C'è qualcosa che ti stringe il cuore quando muore un grande della musica, qualcuno che è stato in grado di sorprenderti con le sue note e che hai legato ad un momento della tua vita. Forse la certezza che non ti stupirà più, o forse la consapevolezza che un momento della tua vita se ne è andato.
   Non commenterò l'album, dico solo ascoltatelo, c'è dentro molto più di quanto non si possa immaginare, ma non è il caso di parlarne ora. 
L'ultima foto di lord
sul suo sito ufficiale
   Sia quel che sia oggi ti ho ascoltato in macchina, Lord, e mio figlio ha sognato sulla tua musica, immaginandosi abbastanza bravo da accompagnarla alla batteria. Che questo sia il nostro pensiero per te e che possa accompagnarti nel paradiso dei musicisti.

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