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Persino all'estero lo sanno, facciamo ridere! |
E non da meno sono i politici che si aggrediscono vicendevolmente con epiteti ed accuse salvo poi andare, a trasmissione finita, a mangiare assieme; che distolgono la gente dalla realtà delle cose avvalendosi per l'appunto dei media e, quando la realtà non basta, creando ad hoc eventi in grado di catalizzare l'attenzione della gente. E, attenzione, non sono un complottista ma, secondo voi, di tutti gli eventi che hanno infestato i telegiornali degli ultimi anni, omicidi, attentati, terribili malattie infettive, quanti erano reali e significativi e quanti sono stati costruiti o enfatizzati per l'occasione? Perché, voglio dire, salvo l'informazione nuda e cruda, che si potrebbe riassumere in due comunicati Bambino trovato ucciso a Cogne, si sospetta della madre e Condannata la madre del bambino trovato ucciso a Cogne, comunicati che non necessitano né di foto né di commenti, cos'altro deve interessare alla gente di un episodio di follia? Perché mai ci devono essere migliaia di ore di notiziario, confronti, pareri di esperti e così via su di un episodio che, per sua natura, non chiede altro che di essere dimenticato? E dell'attentato a Roma dove è rimasto ferito un carabiniere, anche in questo caso, e sempre ammesso che di attentato si sia trattato, capisco la pietà, ma l'informazione non richiedeva più di un semplice comunicato. Certo, è commovente pensare che la figlia del carabiniere ferito è orgogliosa del padre ma, oltre ad essere scontato perché, quando la situazione non offre altro è nell'orgoglio che ci si rifugia, a chi deve interessare, se non ai familiari del ferito? Cosa siamo, avvoltoi, che planano davanti allo schermo della TV in attesa di sentire l'odore del sangue?

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Eccoli: da soli sono riusciti a demolire e ridicolizzare due paesi |
Ecco, quindi, siamo come gli antichi romani? No, proprio come loro no, a loro lo stato passava il grano sotto costo mentre a noi no, per quello dobbiamo arrangiarci da soli ma, in questo processo di "romanizzazione", ecco che c'è chi ci ha ormai superato, l'inarrivabile Argentina dove, sotto il governo della Kirchner, non solo le partite di calcio imperversano ma un "minimo sindacale", sufficiente a comprare il pane (o il paco) per sopravvivere, è dato a tutti, anche a chi non lavora e, detto per inciso, non è neanche sfiorato dall'idea di lavorare. Ora, intendiamoci, ho detto e ripetuto molte volte che il neobolivarismo rappresenta il più significativo tentativo di uscire dall'empasse del capitalismo e dell'egemonia delle multinazionali ma, diciamocelo pure, non è con personaggi da operetta come la Cristina Kirchner che si potrà arrivare al risultato e qua, come già è stato in italia con Berlusconi, ritorniamo a parlare di panem et circenses, anzi, specialmente di circenses perché la "presidenta", in quanto a spettacolo, non è seconda a nessuno. Un talento naturale per la comunicazione, non per niente anche quando il presidente era il marito Nestor ad intrattenere le relazioni con il pubblico pensava lei, che unito alla incredibile faccia tosta dei leader di partito le ha consentito, fin'ora, di barcamenarsi sulla cresta di una popolarità basata più sulla demagogia che sui cambiamenti che, semmai, sotto il suo governo si sono manifestati in peggio.

Muchísimas gracias por el interesante aporte en mi blog acerca de la carne de caballo.
RispondiEliminaCordiales saludos desde Chile.