mercoledì 26 giugno 2013

NINTENDO X3DS XL, una trovata geniale

   Lo so, sono un retrogrado estremista prepotente ma, fosse stato per me, i miei figli la WII, il tablet ed il nintendo DS non lo avrebbero mai avuto ma, ovviamente, si deve mediare e così, con l'intercessione di mia moglie, molto più sensibile alle richieste dei bambini, dopo la WII ed il tablet in casa è entrata, in occasione del compleanno di mio figlio, la consolle Nintendo. Niente da dire, pur restando perfettamente convinto della sua inutilità e del fatto che i bambini crescano assolutamente meglio senza tutto questo proliferare di elettronica la consolle 3DS XL è un bell'oggetto e, quasi quasi, sono stato tentato di approvare la scelta se non che, quando congedati gli
ospiti abbiamo tentato di metterla in funzione, abbiamo scoperto che, dentro la confezione, mancava...l'alimentatore.
Ok, devi contenere il prezzo, ma proprio l'alimentatore deve mancare? No, voglio dire, magari non mettermi il manuale in tutte le lingue, caricalo sulla memoria e metti solo un fogliettino che spieghi come accendere l'apparecchio, ma non darmelo senza l'alimentatore. Se me lo dai senza manuale, può darsi che io non riesca a farlo funzionare, ma SENZA L'ALIMENTATORE NON FUNZIONA DI SICURO!!!
   Ed invece no, una consolle Nintendo 3DS XL costa, oggi come oggi, il suo prezzo di listino più nove euro e novanta di alimentatore più, almeno nel mio caso, 2 euro di gasolio e, specialmente, per comprare una consolle Nintendo ci vuole un sacco di tempo perché al negozio, è ovvio, dobbiamo andarci almeno 2 volte. E che non mi si dica che, in fin dei conti, sulla confezione c'è scritto. Certo che c'è scritto, e persino in 4 lingue ma assieme a tante altre informazioni inutili e così, alla fine, passa inosservato.
   Da notare che l'alimentatore della consolle è un giocattolino da 4.8 V 900 mA, cioè apparentemente incompatibile con una presa USB, ma che in realtà questa incompatibilità è un falso problema. La differenza di tensione non è rilevante (tutti i caricatori per le batterie al litio sono switching e non hanno problemi a gestire differenze di tensione così piccole) e la corrente così elevata serve solo per garantire un tempo di ricarica ridotto. Adottando un connettore standard ci sarebbe stato modo di riconoscere se l'alimentazione proveniva da un alimentatore dedicato o no e di configurare di conseguenza la corrente assorbita, limitandola a 500 mA quando collegati a ad una presa USB ed effettuando la ricarica veloce solo nel secondo caso ma consentendo, comunque, di ricaricare la consolle anche con un PC o col caricatore della maggior parte dei telefoni cellulari. Per qualche inperscrutabile motivo, però, la Nintendo ha preferito evitare questa soluzione costringendo in questo modo milioni di padri inferociti ad uscire di casa per comprare questo stramaledetto alimentatore. Ecco, forse in questo caso un bell'intervento del garante della concorrenza e del mercato(1) non avrebbe fatto schifo perché non è bello che, come al solito, una multinazionale alla fine prenda per i fondelli milioni di cittadini italiani.

(1) Fra i compiti istituzionali del'autorità garante della concorrenza e del mercato c'è, malgrado questo compito venga generalmente disatteso, quello di tutelare il consumatore in materia di pratiche commerciali scorrette.

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