lunedì 21 maggio 2012

Il sesso liberato

Il catalogo PM: la bellezza in prima copertina
   Quando ero adolescente, lo ricordo ancora, celebravo l'arrivo del catalogo Postal Market come un evento significativo. Adoravo le poche pagine di fine del catalogo dove si pubblicizzavano cacciaviti, trapani, saldatori ed altri ammennicoli del genere. Trovavo abbastanza divertenti le pagine subito precedenti, con i più improbabili accessori per la casa ma, specialmente, ero affascinato dalle modelle che presentavano la biancheria femminile. Bisogna capirlo, la curiosità era tanta ma, a differenza di quello che succede oggi, la pelle femminile era esposta con molta parsimonia e così, per cercare di capire qualcosa di quel mondo misterioso, non restava che il catalogo Postal Market, unica fonte accessibile di foto che, con l'aiuto di un po' di fantasia e dei racconti dei compagni più smaliziati, ci potessero
illustrare l'argomento. Ed in quell'epoca un po' puritana il catalogo Postal Market non solo apriva a noi adolescenti una finestra sul misterioso mondo femminile, ma forniva anche alle coppie ed ai single desiderosi di nuove emozioni l'accesso a strumenti che oggi si vendono normalmente dietro le vetrine oscurate dei porno shop.
   Ma come, sul Postal Market vendevano oggettistica sessuale? Ebbene si. Le nostre mamme, e probabilmente anche le nostre nonne, avrebbero potuto tranquillamente comprare un vibratore per corrispondenza e riceverlo nell'innocente pacco marcato con le mercuriali alette senza suscitare cori di commenti sbalorditi. Ovvio, venivano pubblicizzati come vibromassaggiatori e le modelle che li presentavano, malgrado l'inequivocabile aspetto fallico degli aggeggi, si ostinavano ad usarli per alleviare le tensioni muscolari delle spalle e del collo, ma erano vibratori a tutti gli effetti, perfettamente adatti per un uso più audace.
Il kit Durex del moderno viveur alla
cassa del supermercato
   Ed oggi? Oggi il catalogo Postal Market non esiste più, o per lo meno non lo vedo da un pezzo. Ci sono i sexi shop che provvedono alla bisogna ma, specialmente, ci sono i supermercati. La Durex, nel tentativo di superare le concorrenti, dopo i preservativi stimolanti e quelli alla frutta, probabilmente ipotizzando che non esista un grande mercato per quelli al peperoncino, si è buttata sui vibratori. Così potrete trovare anelli vibranti, olio per massaggi "intimi" e vibratori di varie forme e misure bellamente esposti alla cassa, assieme alle Golia ed alle lamette da barba. Niente di male, intendiamoci, non sono un puritano e non credo che ci sia niente di scandaloso in tutto questo, temo solo che tutta questa esposizione, alla lunga, possa togliere il gusto alla cosa, rendendola banale e, forse, anche un po' noiosa. Così probabilmente i nostri figli, "liberati dall'ipocrisia di un inutile puritanesimo imposto da una cultura repressiva", potranno accedere facilmente a tutta una serie di conoscenze che, quando sarà il momento, toglieranno loro il piacere di allargare un po' per volta, con il cuore in gola per l'emozione, i confini della loro sessualità.

3 commenti:

  1. che noia!!!!!!!!!!!!!!!
    che barba!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    1. no, la citazione corretta era "che barba, che noia", non il contrario.
      Ciao, Paolo.

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  2. sarà anche il contrario ma il significato è il medesimo!!!!!!!!!!!!

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