sabato 5 settembre 2015

Ho sognato l'Europa

Una guida per presentare l’enogastronomia del Viterbese
   Ho sognato una terra dove gli uomini guidavano auto tedesche, mangiavano cibi mediterranei, formaggi francesi e vini italiani. Le donne vestivano la moda di Milano e di Parigi e le coppie in cerca del mare perfetto andavano in vacanza nell'Egeo, dove è estate sette mesi l'anno mentre le famiglie andavano a Rimini o ad Ibiza, per far contenti i teen in
cerca del divertimento notturno. Ho sognato che i tedeschi erano felici. Perché non esserlo, del resto, se in cambio del loro lavoro potevano, finalmente, mangiare bene e vedere il sole? Anche gli italiani, del resto, erano felici, ed anche i greci, i francesi e gli spagnoli, perché avevano finalmente trovato qualcuno a cui vendere le loro eccellenze. E, sempre nel mio sogno, l'Europa era finalmente in grado, con il solo mercato interno, di dare lavoro, cibo e benessere a tutti i suoi cittadini. L'esportazione e l'importazione c'erano ancora, nel mio sogno ma, con grande dispiacere dell'FMI, non per le cose di tutti i giorni, solo per il superfluo, per quelle cose che si comprano con i risparmi e non con i soldi che non si hanno.
   Piangevano, nel mio sogno, le multinazionali e le grandi industrie di Asia ed America, perché l'Europa aveva scelto di comprare prima i suoi prodotti e poi quelli degli altri, piangevano perché non potevano più fare il buono ed il cattivo tempo, ma non favano più paura a nessuno.
Nel mio sogno c'erano tutti ma i personaggi principali erano questi, perché é attorno a loro che ruota la realtà vera.
   Poi mi sono svegliato ed ho scoperto che i tedeschi non volevano affatto mangiare bene né andare al mare e che, anzi, avevano scelto di farsi guidare da una mentecatta che pensava all'Europa come ad un tavolo da gioco con vincitori e perdenti. In questo gioco, del resto, aveva spinto le cose al punto in cui le esportazioni tedesche, in Europa, non le poteva comprare più nessuno, aprendo la strada all'FMI e gridando a gran voce: Ma come, io faccio le macchine migliori del mondo e nessuno me le compra più e senza capire che certo, tutti vorrebbero guidare l'auto perfetta, ma pagandola in prosciutto, in vino, in moda, in mare, in formaggio, in pane fragrante dalle mille forme diverse, in frutta dolcissima e colorata, in verdura ed in sconfinate colline baciate dal sole.

   E per curare i piccoli cervelli della Merkel e di chi la vota, vorrei proprio che qualcuno traducesse in tedesco una frase di Vecchioni: ... Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione, e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione perchè più in là non si poteva conquistare niente...

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