domenica 23 agosto 2015

La democrazia

Ha detto, Churchill, non proprio l'ultimo arrivato, « Molte forme di governo sono state sperimentate e saranno sperimentate in questo mondo di peccato e di dolore. Nessuno ha la pretesa che la democrazia sia perfetta o onnisciente. Infatti, è stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo ad eccezione di tutte le altre forme che sono state sperimentate di volta in volta. » Tradotto in parole povere, non abbiamo trovato ancora niente di meglio ma la democrazia, come forma di governo, fa abbastanza schifo. e grazie, bella scoperta, non per niente, dopo i primi esperimenti, è stata messa da parte per un pezzo nel tentativo di trovare qualcosa di meglio.
   Non voglio con questo parlare della democrazia dell'antica Grecia o della Roma repubblicana, quelle aveva una certa logica, quella, malgrado il nome, non
era la democrazia come la intendiamo oggi. Gli antichi la sapevano lunga e davano per scontato che non tutti gli uomini sono uguali. Non tutti potevano partecipare, infatti, solo i cittadini responsabili, quelli che avevano interesse nel buon funzionamento dello stato, quelli che avevano già soddisfatto, in un qualche modo, i loro interessi primari, quelli, insomma, che avrebbero votato per il bene collettivo. Questo, ovviamente, escludeva schiavi e donne. Occorre, a questo punto, fare un distinguo: Gli schiavi, tolti i prigionieri di guerra, schiavi di prima generazione, erano in genere persone che si affidavano in tutto al loro padrone e che in cambio ottenevano protezione, lavoro ed il necessario per vivere. Non erano, come ci possiamo immaginare, lavoratori costretti a suon di frustate, solo normali cittadini che, per un mucchio di buoni motivi, si limitavano a lavorare, vivere ed ottenere che il loro padrone fosse responsabile del loro benessere e delle loro azioni, ne più ne meno di quello che succede oggi a molte persone che, di loro, vorrebbero essere esonerate dall'avere una opinione e che si accontenterebbero, tutto sommato, di aver di che vivere senza troppi problemi e, specialmente, senza l'onere delle responsabilità. Non è, insomma, che gli schiavi non votassero perché "inferiori", non votavano perché non partecipavano alla vita cittadina in quanto la loro esistenza si svolgeva ad un livello diverso, in seno ad una famiglia dove c'era già chi, per loro ed alle volte con l'aiuto di loro, si occupava del benessere comune.
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   Lo stesso dicasi per le donne. Non votavano, ma perché? Erano stupide? non credo proprio. Erano prive di poteri? Ma quando mai? Le donne il loro potere lo portano dentro di sé e non ci hanno mai rinunciato, nella storia, fino all'invenzione del femminismo. No, semplicemente gli interessi delle donne non erano quelli della nazione ma quelli della famiglia. Sarebbe stato fuori luogo, allora, che decidessero per la nazione e, comunque, la loro opinione veniva già manifestata attraverso gli uomini che, inutile nascondercelo, sono comunque sensibili alle pressioni femminili spesso più di quanto non vorrebbero ammettere pubblicamente.
Risultati immagini per schiavi   La nostra democrazia, invece, non è altro che un modo indiretto per lasciare il controllo della politica nelle mani dei media. Di cento persone probabilmente più della metà vota partendo da una visione del mondo deformata dai media, questo per ignoranza, per pigrizia o, semplicemente, perché non ha avuto la possibilità viaggiare, leggere e crescere intellettualmente. Il potere dei media è talmente forte che la democrazia attuale la si doverebbe chiamare "Mediocrazia" ma, poiché i media sono manovrati dai potenti, chiamiamola allora con il nome che già in passato era stato coniato per lei, plutocrazia.
Ed allora, quale alternativa? Esploriamone alcune:

Risultati immagini per fanteria dello spazioAlternativa N°1
Robert Hanson Heinlein, alcune decine di anni fa, a scritto un libro, "fanteria dello spazio", in cui ipotizzava una società dove il diritto di voto poteva essere esercitato solo da coloro che avevano svolto un servizio per il governo, servizio militare o di volontariato che fosse. Concedere il voto solo a coloro che si sono impegnati per il bene collettivo potrebbe essere effettivamente una alternativa al lasciare che i parassiti della società decidano per il nostro futuro, ma forse non è il solo modo.

Alternativa N°2
E se si consentisse solo a coloro che sono produttivi di votare? Se il voto fosse consentito solo a coloro che pagano le tasse? Certo, non mi sembra male che chi mette il denaro per far funzionare il paese abbbia un peso maggiore, sul decidere come quel denaro debba essere speso, di chi non mette nulla per il bene comune, ma forse anche questo non è il modo migliore.

Risultati immagini per contribuentiAlternativa N°2 bis
Forse concedere un potere di voto proporzionale alle tasse pagate sarebbe un modo per far si che a decidere come spendere i soldi dell'erario siano, effettivamente, quelli che i soldi all'erario li danno. Crudo ma sicuramente efficace.

Alternativa N°3
Un'altra possibilità potrebbe essere quella di concedere un solo voto a famiglia. Discutere, confrontarsi, ragionare e mettersi d'accordo prima di votare e, forse, da questa discussione nascerà qualcosa di sensato...o no?

Risultati immagini per democrazia imperfettaAlternativa N°4
Rendere difficoltoso votare ponendo, non so, i seggi al decimo piano di un palazzo senza ascensore ed in una zona dove è impossibile parcheggiare, o magari in cima ad una montagna o nel centro di un lago. Solo coloro che sono molto motivati, che hanno davvero qualcosa da dire voteranno. Certo, ovviamente si devono equilibrare le difficoltà proporzionandole alle capacità fisiche.

Alternativa N°5
Effettuare solo i sondaggi preelettorali, che sono più economici di una vera elezione, e generare poi dei risultati pseudocasuali che siano congruenti con i sondaggi. Certo, non si rappresenta nel dettaglio la volontà del cittadino ma del resto anche ora...

Alternativa N°6
Far votare solo gli opinionisti televisivi, il risultato sicuramente non cambierà se non nei decimali.

Risultati immagini per la democrazia è mortaAlternativa N°7
Accettare la morte della democrazia e sostituirla con qualche altra forma di governo, non so, per esempio con una monarchia, con l'anarchia o, magari, con una qualche nuova forma di governo ancora da sperimentare ma resa possibile dalle nuove tecnologie.



E per concludere, alcune considerazioni sulla democrazia:
  1. La democrazia è quella cosa che consente alla maggioranza di decidere per la minoranza anche contro al suo parere. Quando la maggioranza è ignorante o, peggio, pilotata dai media, però, diventa prevaricazione. La presenza di una maggioranza ignorante e condizionabile sfocia poi nella Plutocrazia, regime che, in un'epoca che vede grandi concentrazioni di capitali in mano a alle multinazionali, all'OPEC, alle aziende che producono armamenti ed alle farmaceutiche, non può certo operare nell'interesse dei cittadini.
  2. In  ogni modo la migliore democrazia del mondo non potrà mai fare altro che soddisfare il maggior numero di persone lasciando le altre insoddisfatte. Se però diamo un valore numerico alle parole soddisfazione ed insoddisfazione, non esiste una forma di democrazia che garantisca di ottimizzare la soddisfazione totale. Mi spiego meglio: ipotizziamo che si voti per la scelta del condimento della pasta e, esattamente come per il governo, che si debba accettare il risultato della votazione, quale esso sia, mangiando la pasta con il condimento eletto dalla maggioranza. Di dieci elettori nove amano i funghi ed uno è mortalmente allergico agli stessi. Tutti e dieci, invece, apprezzano moderatamente il sugo di pomodoro. Sulle schede elettorali vengono proposti funghi e pomodoro. La maggioranza, ovviamente, voterà funghi costringendo un decimo degli elettori al suicidio. Certo, se consideriamo che il beneficio di nove persone che hanno avuto modo di mangiare il loro piatto preferito sia maggiore di quello che avrebbe apportato il fatto che dieci persone mangiassero un piatto comunque accettabile da tutti e che una di loro scampasse alla morte, allora il sistema funziona. Se però diamo alla vita un valore numerico maggiore di nove volte la massima soddisfazione (e la cosa mi sembra più che ragionevole), allora dimostriamo che la scelta maggioritaria è stata, in questo caso, errata.
  3. In un sistema democratico è necessario che la scelta, dato l'oggetto del voto, sia libera. Se l'oggetto del voto è, ad esempio, la scelta del "grande capo" ed i papabili sono solo Tizio e Caio, ovviamente qualcuno che non siete voi ha deciso a priori che Mevio e Sempronio non potevano o non dovevano essere eletti. Rifacendoci all'esempio precedente, se anche tutti i votanti fossero stati grandi amanti dell'aglio olio e peperoncino, al punto da preferirlo a qualsiasi altro condimento, se questo condimento non fosse stato incluso fra i papabili, certo non sarebbe stato scelto. Insomma, alla fine non decide chi sceglie ma chi compila il menu.
  4. Alle volte un governo deve compiere delle scelte "antipopolari" per il bene maggiore della comunità o, magari, per un bene futuro o, comunque, per un bene non immediatamente percepibile dai votanti. In un sistema democratico questo non è possibile in quanto il popolo si affretterebbe, in questo caso, a cambiare il governo. Se, nell'esempio precedente, il cuoco, resosi conto del fatto che un decimo dei suoi clienti è allergica ai funghi, avesse cambiato d'amblé il condimento mandando in tavola, ad esempio, la pasta con il pomodoro, la maggior parte dei clienti avrebbe depennato il ristorante dalle sue scelte e, magari, se ne sarebbe andata senza pagare il conto. La scelta migliore., cioè, avrebbe provocato una immediata ribellione della popolazione.
  5. Come diceva il buon vecchio Heinlein, TANSTAAFL"There ain't no such thing as a free lunch"Non esistono cose come i pasti gratis, non  si può andare a ristorante senza pagare il conto, non si può avere un buon governo senza essere disposti a fare dei sacrifici per il bene collettivo. Tradotto in altre parole, il popolo non può desiderare "il buon governo" se non sta talmente male da essere disposto a sacrificarsi per poter stare meglio, o anche, in un regime democratico quando le cose iniziano ad andare bene i votanti iniziano a votare chi gli garantisce privilegi e non chi si adopera per migliorare le cose o anche, la democrazia funziona benissimo nel dopoguerra.


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