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Boca, un quartiere in degrado che riserva molte sorprese |
mediamente male (alcuni male ed alcuni malissimo, secondo i nostri standard) e, tolta la carne ai ferri, non sono assolutamente in grado di cucinare tutto il ben di Dio che hanno (specie se consideriamo che anche con la parilla, come qua chiamano la griglia, non sono poi questo gran che). Ecco, qua subito cade il mito, gli argentini e l'asado. Bé, non so il cordero patagonico, ancora non ho avuto occasione di sentirlo, ma l'asado, almeno quello che propongono la maggior parte dei ristoranti in Recoleta, è un modo terribile per rovinare una mucca. Voglio dire, un bife de chorizo, per carità, si mangia volentieri, un bife de lomo pure. Il vacio, se si riesce a convincere il grigliaro, magari bastonandolo sulle mani, a lasciarlo un po' rosato, è una bontà e le costillas sono divine ma un asado...un asado è blasfemia. Non si possono cucinare assieme e, specialmente, non si possono servire assieme, interiora, pancia, salsicce di sangue e filetto. Capisco che la mucca sia sacra e che non si sprechi niente, per carità, vengo da un paese dove la carne costa circa dieci volte tanto che a Buenos Aires, sono abituato a non buttare nulla, ma non per questo cucino tutto allo stesso modo no?
Ecco, gli argentini sono assolutamente privi di fantasia culinaria, come se per loro il cibo fosse sussistenza, non piacere. Hanno le mucche, dicono, migliori del mondo. Hanno nandù, jacarè, jabalì, cervidi e chissà che altro, eppure sanno fare solo bifes (bistecche), asado, milaneses (cotolette) ed amburghesas (svizzere), oppure tagliano tutta la mucca a pezzi, senza molta arte nel farlo, e sbattono tutto sulla graticola. Ed allora, ecco che dopo un po' di questa cucina approssimativa ti viene l'irrefrenabile desiderio di un buon ragù. Rinunciando subito a quello di cavallo (che qua non saprei dove andare a comprare) sono passato alla ricetta classica e, miracolo, il ragù, anche dall'altra parte del globo, è sempre buono.
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Il mio primo ragù australe |
Va bè, basta, non voglio dire altro per ora, se non che il MALBA (il museo di belle arti) ha una collezione di livello europeo ed è assolutamente gratuito, e quando dico di livello europeo intendo dire che no, non è il Louvre, ma non sfigurerebbe comunque in una grande città europea e che conosco, molte pinacoteche che, malgrado facciano pagare il biglietto di ingresso, non hanno una collezione neanche vagamente paragonabile a quella del MALBA; che il giardino giapponese non è male e che nel ristorante all'interno si mangia un ottimo sushi ma che il tempura non è all'altezza. Che quando c'è il sole i parchi si riempiono di gente che fa ginnastica, legge o semplicemente riposa e che se parli italiano c'è sempre qualcuno che ti ferma per dirti che si, suo nonno era italiano e che tu sei il benvenuto.
Insomma, non la conosco ancora questa città che, non fosse altro per le dimensioni, non si fa certo scoprire tutta in una volta, ma quello che ho visto per ora non mi dispiace.
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