martedì 10 aprile 2012

Ancora su aglio, olio e peperoncino

spaghetti aglio olio e peperoncino
   Mi sembra quasi inverosimile: un piatto che è quasi una bandiera nazionale, semplicissimo da preparare e che riusciamo a mangiare se non perfetto quanto meno discreto in qualsiasi ristorante d'Italia, che in America dovrebbero conoscere vista l'alta percentuale di immigrati italiani (oltre tutto la maggior parte dei quali provenienti dal Sud), ed ancora c'è chi non ha la più pallida idea di come prepararlo. 
   E passi quando uno straniero, dopo averlo mangiato in Italia, pubblica sul web i suoi patetici tentativi di riprodurre quello che da noi
è quasi insito nel DNA nazionale,

ma quando un italiano, anzi, nel caso una italiana, malgrado il grembiulino da cuoco, mi cucina un piatto di spaghetti come in questo video, allora mi preoccupo. 
   Secondo me questo sarebbe un buon esempio di come non fare un piatto di spaghetti aglio olio e peperoncino. Innanzi tutto, lo dice il nome della ricetta, gli ingredienti principali sono per l'appunto gli spaghetti, l'aglio, l'olio ed il peperoncino. Il prezzemolo no, quello non fa parte della ricetta. Se piace (io ogni tanto lo faccio) si può aggiungere alla fine, ma dopo aver spento il fuoco. In ogni modo, tornando agli ingredienti principali: L'olio ci vuole, e deve essere abbondante; se resta, pazienza. Se volete dimagrire, mangiate qualcos'altro. Non si possono fare gli spaghetti aglio olio e peperoncino con un ectoplasma d'olio.
   L'olio, inoltre, deve bollire quando si mettono l'aglio ed il peperoncino, ma non deve superare i 160 °C, altrimenti si brucia e, oltre ad alterarsi come sapore, fa pure male. 
   Anche l'aglio vuole abbondante. Se dopo avete una riunione o un incontro galante, mangiate qualcos'altro, ma l'aglio ci vuole e, quando si condisce la pasta, deve essere anche rosolato, altrimenti si perde metà del gusto. L'aglio deve rosolare prima dell'eventuale aggiunta di un po' d'acqua di cottura, altrimenti non rosola più, ed è per questo motivo che, non volendo bruciare tutto, conviene abbondare nell'olio, in modo da avere una temperatura più stabile. Anche il peperoncino deve esserci e deve sentirsi bene. Se non amate il piccante, potete sempre mangiare qualcos'altro.
peperoncino red habanero
   Insomma, pare che anche con l'aglio olio peperoncino, che è uno dei "fondamentali" della cucina italiana, base dalla quale si dipanano tantissimi piatti di pesce e non, non sia poi così semplice da preparare bene. Così, complice il fatto che oggi dal mio pusher di spezie ho trovato dei bellissimi peperoncini Red Habanero e che volevo usarli a tutti i costi, mi sono fatto un piatto di spaghetti (in realtà diciamo che me ne sono fatto un piatto abbondante) giusto per scattare qualche foto. Con l'occasione inauguro anche il mio nuovo piano di cucina (che finalmente è arrivato, dopo l'incidente subito da quello vecchio) e che recensirò non appena lo avrò messo un po' alla frusta.
   In ogni modo, per chi vuole rivedere i fondamentali, un bel piatto di spaghetti con aglio olio e peperoncino, in versione aggiornata con foto, sono proprio quello che ci voleva.

2 commenti:

  1. MI hai fatto venire voglia di una bella pastasciutta. Vedo che tu l´hai chiamata "pasta asciutta" e la cosa è illuminante (in effetti non si tratta di pasta in brodo) ma io preferisco continuare a chiamarla come mi ha insegnato mia madre :-)
    Complimenti vivissimi per il blog. Ho guardato solo tre o quattro articoli e tutti recano l'impronta evidente di una mente non comune.
    Sconvolgente che hai pochi lettori. Certamente qualcosa sbaglierai, non saprei cosa, forse la lunghezza degli articoli e una certa quale eccessiva "seriosità" di fondo. Magari un po' più di "brio" sarebbe d'uopo, senza per forza dover parlare di tette e culi. Comunque ancora complimenti, ti ho messo nei preferiti.
    Ciao, scappo, metto su l'acqua.

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    1. Non è molto importante come la chiami, anzi, mi hai fatto venire un dubbio in proposito. Credo che, comunque, l'importante sia, per l'appunto, "farla come ti ha insegnato la mamma" per non perdere fra un fast food ed un precotto la nostra "italianità".
      Per quanto riguarda il numero di lettori, credo che il problema stia nel fatto che non ho fatto nulla per pubblicizzare il blog. Scrivo perché mi piace e se a qualcuno può piacere quello che scrivo prima o poi mi leggerà; se no...pazienza. Per quanto riguarda "tette e culi" in linea di principio non sono immune al loro fascino, ma trovo che siano già fin troppo banalizzati sul WEB e dai media.
      Ciao, Paolo.

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