Siamo nel 2011, quasi nel 2012, ed ancora non abbiamo capito come si fa una metropolitana? Ma stiamo scherzando?
Vediamo di analizzare la cosa da un punto di vista logico e di non farci guidare dai preconcetti, prima di tutto alcune considerazioni di partenza:
- Già da svariate decine d'anni gli ascensori funzionano senza bisogno dell'operatore;
- L'energia costa; muovere un treno con tanti vagoni per portare poche persone è un evidente spreco di energia;
- La telesorveglianza è una realtà concreta;
- Far salire su di un vagone più persone di quante ne possa ragionevolmente contenere fa perdere tempo ed incazzare la gente;
- La gente si secca se deve aspettare a lungo per un mezzo;
Partendo da quanto sopra detto, verrebbe spontaneo pensare che un sistema ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:
- Funzionamento automatizzato, con doppie porte, una sul vagone e l'altra in banchina, esattamente come per gli ascensori;
- Vagoni di piccole dimensioni a corsa frequente, che possano essere accorpati durante le ore di punta per formare convogli di maggiori dimensioni;
- Telesorveglianza di vagoni e stazioni, per prevenire i vandalismi. In caso di vandalismo o reati all'interno di un vagone, questo non dovrà aprire le porte fino all'intervento delle guardie di sicurezza;
- Numero di posti liberi gestito automaticamente, con indicazione dei posti disponibili all'esterno di ogni vagone; Scambi per l'arrivo in banchina, che consentano ai vagoni già pieni per i quali non sia stata prenotata una fermata di proseguire indisturbati;
- Sempre per mezzo dei suddetti scambi vagoni a lunga percorrenza, che sostino ad esempio solo ogni 5 fermate, alternati a quelli a breve percorrenza, che sostano ad ogni fermata.
Si tratta fino a qua di obbiettivi perfettamente realizzabili con le tecnologie attuali. Poi si potrebbero pensare ulteriori evoluzioni tipo doppia banchina (salita e discesa), con porte da entrambi i lati del vagone per le fermate più trafficate, in modo da abbreviare le soste in stazione o altro ancora. L'importante è pensare alla metropolitana non più come ad un treno che corre sotto terra, uscire dai vecchi paradigmi e, per una volta, domandarsi cosa serve all'utente per, finalmente, lasciare a casa quella maledetta automobile.
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