una gigantesca voragine inghiotte il nostro denaro |
allora tornate indietro, non è questo il post che fa per voi, non sono qui per insegnarvi ad evadere, ma per insegnarvi come evade chi, collocandosi ai vertici di questo nostro sistema tarato, riesce a sfruttare il lavoro degli altri ed a farlo senza pagarci nemmeno le tasse.
Poche grandi aziende muovono la maggior parte del denaro del pianeta e, statene certi, fanno il possibile per non pagare tasse |
La struttura delle grandi multinazionali è un intricato puzzle su scala mondiale |
Traslare utili ed imposte fra le aziende non è solo il sistema normalmente impiegato dalle multinazionali per eludere le tasse. Immaginiamo che, delle decine di aziende normalmente presenti in un gruppo, una parte sia merce di scambio. Ebbene, poter agire sull'utile di una azienda semplicemente "traslandolo" consente di variare il valore di vendita dell'azienda stessa in più o in meno a seconda delle necessità. Si può, ad esempio, portare fuori da un gruppo la sua parte più redditizia (basta guardare le manovre attuali di Trenitalia SpA e prima ancora di Telecom e TIM per farsi una idea) lasciando che l'azionariato privo di poteri di controllo resti con in mano solo dei fogli di carta inutili. Si può demolire una azienda appena acquisita portandola in rosso senza per questo rimetterci denaro ed impossessarsi in questo modo del suo patrimonio brevetti e del suo patrimonio clienti senza doverne mantenere i dipendenti; si può agire a piacimento sulle quotazioni in borsa dei propri titoli semplicemente modificandone il rendimento apparente e così via.
Il problema è che noi siamo abituati a pensare alle aziende come cose che devono produrre denaro, ma non è necessariamente così per le multinazionali che devono sì produrre denaro, ma solo per alcuni e che, in questo processo, possono anche perderne a diversi livelli. Per questo fatichiamo a capire certi meccanismi che sono effettivamente perversi. Il costo sociale ed economico per ogni dollaro prodotto da una multinazionale è effettivamente molto maggiore di quello relativo ad un dollaro prodotto da qualsiasi azienda locale ma poiché apparentemente a soffrirne sono sempre gli altri, tendiamo a chiudere un occhio.
Oggi, però, per rifarsi al testo di una vecchia canzone "gli altri siamo noi". Mai come ora Italia ed Europa hanno mostrato la loro debolezza nei confronti delle multinazionali. L'unica via d'uscita è il boicottaggio, ma non si deve boicottare la Shell perché ha una politica assassina in Africa, la Disney e la Nike perché sfruttano il lavoro minorile, la Nestlè perché propaganda l'allattamento artificiale e Mc Donald perché produce cibo spazzatura. Queste ragioni, lo si è visto, non bastano a promuovere un boicottaggio in grado di fermare questa gente. Quello che si deve fare è boicottare tutte le multinazionali semplicemente perché è un sistema che non funziona, che arricchisce pochi per impoverire tanti e, in questo processo, è altamente inefficiente così che, per ogni dollaro di ricchezza prodotto, ne genera molto di più in povertà, rendendo il tutto insostenibile.
(1) Attenzione, quando si dice 3% sembra di parlare di un piccolo numero ma il 3% del fatturato di una multinazionale non è certo una cifra da trascurare specie considerando che, praticamente privo di costi e di tassazioni, finisce nelle tasche di una sola persona.
Il problema è che noi siamo abituati a pensare alle aziende come cose che devono produrre denaro, ma non è necessariamente così per le multinazionali che devono sì produrre denaro, ma solo per alcuni e che, in questo processo, possono anche perderne a diversi livelli. Per questo fatichiamo a capire certi meccanismi che sono effettivamente perversi. Il costo sociale ed economico per ogni dollaro prodotto da una multinazionale è effettivamente molto maggiore di quello relativo ad un dollaro prodotto da qualsiasi azienda locale ma poiché apparentemente a soffrirne sono sempre gli altri, tendiamo a chiudere un occhio.
Oggi, però, per rifarsi al testo di una vecchia canzone "gli altri siamo noi". Mai come ora Italia ed Europa hanno mostrato la loro debolezza nei confronti delle multinazionali. L'unica via d'uscita è il boicottaggio, ma non si deve boicottare la Shell perché ha una politica assassina in Africa, la Disney e la Nike perché sfruttano il lavoro minorile, la Nestlè perché propaganda l'allattamento artificiale e Mc Donald perché produce cibo spazzatura. Queste ragioni, lo si è visto, non bastano a promuovere un boicottaggio in grado di fermare questa gente. Quello che si deve fare è boicottare tutte le multinazionali semplicemente perché è un sistema che non funziona, che arricchisce pochi per impoverire tanti e, in questo processo, è altamente inefficiente così che, per ogni dollaro di ricchezza prodotto, ne genera molto di più in povertà, rendendo il tutto insostenibile.
(1) Attenzione, quando si dice 3% sembra di parlare di un piccolo numero ma il 3% del fatturato di una multinazionale non è certo una cifra da trascurare specie considerando che, praticamente privo di costi e di tassazioni, finisce nelle tasche di una sola persona.
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